#08 - La cosa

Sapete cos'è bello giù in Sicilia? Osservare il volto sorridente di uno di migliaia dei turisti che, sorseggiando una fresca bevanda, ammira il panorama seduto ndo carrettu (sul carro). 
Questa è una scena che, almeno una volta al giorno, mi capita di vedere nelle soleggiate giornate estive. Ed è qui che si capisce la bellezza di un simbolo, un'icona, una cosa che è passata dall'essere un mezzo prettamente lavorativo a un'opera d'arte conosciuta in tutto il mondo.

Il carretto nel XIX secolo
 I carretti siciliani divennero celebri in tutto il mondo in occasione dell’Esposizione Nazionale di Milano del 1881 e si diffusero ben presto in tutta la Sicilia. Lo scrittore francese Guy de Maupassant quando sbarcò nel 1885 a Palermo, la prima cosa da cui fu colpito fu proprio un carretto siciliano, che per la quantità di elementi decorativi e la varietà di colori, lo definì “un rebus che cammina”.




Il carretto in una festa popolare
Oggi il carretto siciliano è un prodotto d'artigianato. Con l'avvento delle macchine a motore, il suo utilizzo divenne sempre più raro e diventò più un oggetto turistico. Iniziò ad arricchirsi dei numerosi disegni, per la maggior parte religiosi, trasformandosi in un vero e proprio simbolo del luogo. Lo possiamo trovare in diverse città siciliane, usato o come mezzo turistico o come souvenir per ricordare un pezzo della fantastica isola che è la Sicilia.


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